La musica ha sempre avuto una posizione di rilievo nella cultura occitana.
Di grande importanza fu in tutta Europa la presenza dei trovatori che con la loro poesia e le loro melodie seppero affascinare i signori e i potenti del loro tempo. Accanto alle musiche e danze di corte si sviluppò una cultura popolare, che attraverso il ballo e il canto è giunta fino alla nostra epoca. Infatti molte delle danze tuttora praticate sono quasi certamente di origine medievale e quelle che sono state composte in tempi recenti hanno rispettato le strutture tradizionali.
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La danza, forma di espressione primaria dell’uomo, mostra e ripropone rituali antichissimi e significati molte volte dimenticati.
La danza più diffusa e conosciuta è la courento, probabilmente di tradizione popolare sviluppatasi dall’evoluzione delle danze del rinascimento. |
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La gigo è conosciuta in molti paesi d’Europa ed era già presente alla corte Elisabettiana attorno al 1560. Nell’Occitania Italiana si conosce e si pratica da sempre solo nelle Valli del Monviso.
Tra gli strumenti usati nelle nostre valli il più diffuso era il violino; a poco a poco, alla fine dell’Ottocento, venne sostituito dalla fisarmonica, dapprima nella versione diatonica e poi in quella semicromatica (semitoun) e cromatica. |
Tra gli strumenti a fiato è documentata la presenza del fifre, piccolo flauto traverso in legno, che poi cedette il passo al clarinetto, strumento dalla sonorità più forte e l’unico in grado di accompagnarsi alla fisarmonica.
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Un caso particolare è quello della ghironda, strumento di origine medievale, con cassa a forma di liuto, in cui il suono viene prodotto sulle corde dallo sfregamento di una ruota azionata da una manovella mossa dal suonatore. Fra gli strumenti più vari si ricordano lo scacciapensieri e alcuni tipi di percussioni occasionali come i cucchiai. |
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