Opere d’arte a lume di candela. Ovvero una visita insolita e romantica in galleria, grazie a un particolare allestimento temporaneo dal titolo “...Se la luce non va all’arte, l’arte va alla luce...”.
Questa la proposta di “evvivanoè esposizioni d’arte” di Cherasco (Cuneo) in occasione di “M’illumino di meno”, terza edizione della giornata nazionale del risparmio energetico promossa dalla trasmissione Caterpillar (Radio Due Rai) nella serata di venerdì 16 febbraio, anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto.
Dalle ore 18 fino alla chiusura, la galleria cheraschese spegnerà tutte le sue luci e i dispositivi elettrici non indispensabili, accendendo alcune candele a illuminare i quadri esposti. In vetrina sarà ben visibile la locandina e il decalogo dell’iniziativa “M’illumino di meno”.
«L’allestimento della galleria, per l’occasione, sarà adattato alla nuova illuminazione –spiega Sara Merlino, 27 anni, direttrice artistica dello spazio espositivo- I quadri verranno infatti abbassati a un’altezza media di 70 centimetri dal suolo, in modo da ricevere la maggiore luce possibile dalle candele».
L’iniziativa è stata ideata per dare una piccola ma concreta dimostrazione del fatto che il risparmio sia una possibilità reale per superare i problemi energetici: «Si tratta anche di una provocazione, utile però a richiamare l’attenzione sul problema dei consumi d’energia. Le opere fruibili “sotto questa luce particolare" acquisteranno inoltre un fascino del tutto nuovo», aggiunge Merlino. Dunque, l’arte vista davvero sotto una nuova e diversa luce.
In occasione dell’expo artistica “a lume di candela” saranno esposte le opere di alcuni degli artisti presenti in permanenza all’interno della galleria, tra cui Marjon Bessems (Olanda), Silvia Bertola (Italia), Coco Cano (Uruguay-Italia) e Giorgio Flis (Italia).
“evvivanoè esposizioni d’arte” è una giovane galleria d’arte contemporanea, fondata nel marzo 2006, situata nel cuore del centro storico medievale di Cherasco, sotto i portici di via Vittorio Emanuele, al civico 56.
Il suo nome rappresenta un legame con la città, la sua storia (anche minuta e quotidiana) e le sue tradizioni: si tratta infatti di un antico grido bene augurante un tempo scambiato tra i cheraschesi, di cui parla Gina Lagorio nel suo libro “Tra le mura stellate”, definendolo «la benedizione sottointesa per tutto l’anno».
Gli interni di evvivanoè sono stati interamente allestiti secondo i più avanzati criteri per l’esposizione di opere d’arte, su progetto dello studio torinese Bodà (architetti Bertoli e Giungato): la galleria si presenta al pubblico come un piccolo scrigno d’arte ad alto contenuto architettonico e tecnologico.
Tra le sue particolarità spiccano oltre dieci metri di muro d’origine medievale, più volte rimaneggiato nei secoli attraverso le vicissitudini storiche cheraschesi e oggi sapientemente recuperato, reso contemporaneo e trasformato in un affascinante sfondo per esposizioni artistiche.
Per maggiori informazioni, visitare il sito www.evvivanoe.it